36° Cantiere di Montepulciano | L’au de là della Contemporanea

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“[...] flessuosa e piena voce di Veronica Simeoni [...]. Il morbido tratto di Biscione sulle note, e la scelta di una lirica così elevatamente spirituale [...] favorisce la calda voce di Simeoni ad esprimersi al meglio [...]“

 

36° Cantiere di Montepulciano. L’au de là della Contemporanea

di Livia Bidoli

 

[...] Federico Biscione (1965) al pianoforte e compositore, ha creato per il Cantiere un brano tratto da Rainer Maria Rilke: Immersüsses Land (Terra eternamente dolce: traduzione di Federico Biscione; titolo originale: Der Tod der Geliebten, La morte dell’amata, da Neue Gedichte, Nuove poesie, 1907), un Lied per mezzosoprano e pianoforte, di cui siamo felici di trovare il video on line per dimostrare quanto sia compiuta in lui la lezione di Strauss e di Wagner (tra l’altro in programma) e resa attuale, che insieme alla flessuosa e piena voce di Veronica Simeoni (mezzosoprano), ha fatto addensare fra le arcate della Galleria Opio5 il 30 luglio in prima assoluta. Il morbido tratto di Biscione sulle note, e la scelta di una lirica così elevatamente spirituale dal poeta dei Sonetti ad Orfeo (1923) e delle Elegie Duinesi (prima stesura nel 1911), favorisce la calda voce di Simeoni ad esprimersi al meglio, anche nelle flebili variazioni, dove traccia un percorso lunatico perfettamente in linea con la struttura di fondo del brano. L’indagine su tematiche à la Der Tod und das Mädchen, proprio instillando un velo di macabro sullo scorrere della lirica, la esalta, lasciando che la desolazione della morte entri con passi fugaci e dolci in quello che è il cuore di una fanciulla. Ricordandoci un altro passo di una lrica di Rilke dai Sonetti ad Orfeo (la 1.9), che dice:” Solo chi già fra le ombre/ alzò la lira/ può presentendo elevare/ la lode infinita. (…) Solo nel doppio regno/ le voci si fanno eterne e dolci.” (in originale: “Nur wer die Leier schon hob/ auch unter Schatten,/ darf das unendliche Lob/ ahnend erstatten.(…)Erst in dem Doppelbereich/ werden die Stimmen/ ewig und mild.” Per intero qui).

Sotto riportiamo la poesia di Rilke tradotta dal compositore Federico Biscione, che si è occupato in molte occasioni del connubio tra musica e poesia, con autori come Dickinson, Hesse, Baudelaire, Rimbaud, Verlaine e Quasimodo tra gli altri. Non dimenticando altresì di lodare per il resto del programma liederistico, per scelta ed esecuzione, oltre agli altri tre brani per piano solo e, come dicono le parole del compositore, in particolare riferimento al lied di Mahler: “Con la musica si fa quindi visibile un insperato Paradiso, o si parla coi morti, altrove si raccontano storie di esseri passati senza morire attraverso il limite del tempo, altri si sentono già “al di là”, pur essendo ancora al mondo“.

TERRA ETERNAMENTE DOLCE

Sapeva della morte, come tutti,
che ci ghermisce e getta nel silenzio.
Ma quando lei, non già strappata a lui,
no, piano allontanata dai suoi occhi
verso ombre sconosciute scivolava,
quando sentì che ormai laggiù tenevano
come una luna il riso di ragazza
insieme al modo suo di fare bene:
gli diventaron familiari i morti,
qual fosse ognun, per tramite di lei,
parente stretto. Gli altri lasciò dire
ma non credette, e chiamò quella terra
la più gradita, eternamente dolce –
E le impronte di lei cercò di leggervi.
(trad. F. Biscione)
(Da “Nuove poesie seconda parte”.
Titolo originale “La morte dell’amata”).

IMMERSÜßES LAND

Er wußte nur vom Tod was alle wissen:
daß er uns nimmt und in das Stumme stößt.
Als aber sie, nicht von ihm fortgerissen,
nein, leis aus seinen Augen ausgelöst,
hinüberglitt zu unbekannten Schatten,
und als er fühlte, daß sie drüben nun
wie einen Mond ihr Mädchenlächeln hatten
und ihre Weise wohlzutun:
da wurden ihm die Toten so bekannt,
als wäre er durch sie mit einem jeden
ganz nah verwandt; er ließ die andern reden
und glaubte nicht und nannte jenes Land
das gutgelegene, das immersüße –
Und tastete es ab für ihre Füße.
Rainer Maria Rilke
(Aus »Neue Gedichte Anderer Teil«.
Originaltitel: »Der Tod der Geliebten«).

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